Tirocini: Staer Sistemi cerca ingegnere/ingegnere medico

Staer Sistemi è un’azienda italiana, con unica sede a Roma, nata, nel 2008, dal completo acquisto di un ramo d’azienda della Staer (Società manifatturiera, italiana, operante nell’elettronica dal 1953, affermata a livello nazionale e internazionale).

Leader nella fornitura di soluzioni avanzate per l’integrazione di sistema, la supervisione, il controllo e la gestione di impianti industriali complessi e reti tecnologiche. Staer Sistemi sviluppa soluzioni e servizi a supporto dei processi per le attività di esercizio e manutenzione, per l’efficientamento energetico e il controllo della qualità.

Staer Sistemi realizza sistemi integrati HS&SW (SCADA/OSS) per il controllo remoto degli impianti in diversi settori industriali.

Rai Way, SNAM, Terna, RFI, Iren e Acea sono solo alcuni dei principali clienti di Staer Sistemi che, nel suo portfolio, annovera i principali gestori di reti infrastrutturali e tecnologiche.

Il valore aggiunto dei prodotti proposti è l’alta qualità dell’offerta, garantita dalla costruzione ad hoc del prodotto che, con metodo taylor made, risponde alle specifiche esigenze del cliente. Un mix di tecnologia avanzata che si unisce alla consolidata esperienza sul campo, assicurano la piena soddisfazione della domanda.

Staer Sistemi fornisce sofisticate soluzioni integrate hardware e software, dedicate al telecontrollo e al monitoraggio degli impianti distribuiti sul territorio e all’Internet of Things (IoT).

Il contesto

Lo scenario di riferimento nel quale si collocano le attività che Staer Sistemi intende svolgere è quello dell’evoluzione dei sistemi per la Sanità Digitale, in particolare nel settore delle tecnologie per Remote Population Monitoring o Vital Signs Detection, le quali fanno parte più generalmente del mondo IoMT (Internet of Medical Things).

Il mercato di tali tecnologie IoMT è in rapida crescita e si caratterizza per una notevole segmentazione dell’offerta a livello mondiale.

Caratteristiche del profilo richiesto

  • Conoscenza generale delle tecnologie IoMT
  • Capacità di analisi delle tecnologie alla base dei sensori utilizzati per la raccolta dei dati fisiologici
  • Conoscenza di base di metodi e tecniche per il rilevamento di parametri fisiologici (es. PPG, ECG, ecc.)
  • Conoscenza e/o approfondimento di tecniche di elaborazione dei raw data fisiologici attraverso metodi matematici
  • Capacità di individuazione delle caratteristiche distintive delle soluzioni tecnologiche esistenti
  • Capacità di scouting internazionale di soluzioni di RPM esistenti a livello mondiale
  • Arricchiscono la candidatura conoscenze in progettazione di circuiti integrati per il processamento del segnale e delle informazioni e di sviluppo di algoritmi di ML

Principali attività richieste

Progettazione, realizzazione e popolamento di un database strutturato che riporti le soluzioni individuate a partire da fonti fornite da Staer Sistemi, attraverso una dettagliata catalogazione delle caratteristiche delle stesse, dal punto di vista costruttivo, di specifica tecnica, di tipologia di sensore utilizzato, di varietà di dati raw rilevabili, di dati elaborati a partire dal dato raw, di eventuali certificazioni internazionali dei dispositivi (principalmente FDA e CE Medical Mark) e/o di eventuale pipeline futura.

Al singolo record del dispositivo andrà associata la letteratura scientifica esistente in ambito clinico, con finalità di acquisire evidenze scientifiche sull’efficacia delle soluzioni attraverso trial clinici già effettuati o di specifici studi comparativi.

Si offre

  • Tirocinio formativo curriculare
  • Tirocinio formativo, finalizzato alla stesura della tesi
  • Stage post laureaQualsiasi percorso, dalla durata trimestrale o semestrale, scelto in base alle caratteristiche del candidato, è finalizzato all’assunzione in azienda.

Facilitazioni previste

Rimborso spese 400,00 euro mensili

Inviare candidature a

HR: mariana.dovidio@staersistemi.com; +39 06-96036680

Contributo di Ingegneria “Tor Vergata” alla sostenibilità dell’architettura software vince il Best Paper Award di ECSA 2020

di Sabina Simeone

Ha ricevuto il “Best Paper Award” alla conferenza scientifica internazionale ECSA 2020 l’articolo scientifico dal titolo “Decentralized Architecture for Energy-aware Service Assembly” scritto dal prof. Vincenzo Grassi ordinario del DICII- Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica e docente di Fondamenti di Informatica nel corso di laurea in Ingegneria Informatica, con la collaborazione dei colleghi Mauro Caporuscio (Linnaeus University), Mirko D’Angelo (Linnaeus University) e Raffaela Mirandola (Politecnico di Milano).

Il lavoro presenta una metodologia per realizzare applicazioni software in grado di ridurre i consumi energetici legati alla loro esecuzione: come è noto, i consumi di energia causati dall’esecuzione di applicazioni informatiche stanno assumendo un peso sempre più rilevante nel bilancio energetico globale.

Abbiamo chiesto al prof. Grassi di commentare questo premio e il lavoro che ha portato alla pubblicazione.

D.: Applicazioni informatiche: la prima cosa che viene in mente sono le app che tutti scarichiamo sul cell, ma non sono solo queste…

R.: È difficile trovare oggi una qualche attività umana che non faccia uso di servizi e funzioni realizzate tramite strumenti informatici. Quando parlo di applicazioni informatiche intendo in generale tutto questo insieme di servizi. Includono certamente anche le app che usiamo sui nostri smartphone, ma spesso anche queste sono solo la parte terminale di funzioni realizzate da sistemi molto più complessi e distribuiti. Si pensi ad esempio al navigatore che usiamo per orientarci…

 

Consumi di energia per applicazioni informatiche/bilancio energetico globale: qual è il rapporto? di che grandezze si parla?

Qualunque applicazione informatica ha, alla fine, bisogno di energia (elettrica) per poter essere eseguita. Proprio per la pervasività di queste applicazioni, di cui parlavo sopra, i consumi diretti di energia causati dalla loro esecuzione rappresentano ormai una quota significativa dei consumi energetici globali. Si stima che attualmente questa quota sia tra il 3% e il 4% dei consumi globali, e che possa arrivare fino al 15% nei prossimi venti anni. In termini assoluti – confronta in proposito ScienceDirect -parliamo per il 2020 di circa 2000 Mt-CO2-eq (mega-tonnellate di CO2 equivalente). Contribuire a ridurre questi consumi può quindi avere un impatto importante nel raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico e sostenibilità.

 

Parlando del vostro lavoro che è stato premiato: di che si tratta? qual è il vostro contributo, la vostra metodologia?

Nel nostro lavoro ci siamo concentrati sulla definizione dell’architettura software di una particolare categoria di applicazioni, quelle che si collocano in ambiti come la cosiddetta Internet of Things (IoT) o gli Smart Environments, e che sfruttano l’esistenza di infrastrutture pervasive di comunicazione e calcolo, come quelle 5G. Sono applicazioni tipicamente costituite tramite l’assemblaggio di molteplici componenti: sensori in grado di catturare vari tipi di parametri ambientali, moduli di raccolta e analisi di queste informazioni, moduli di pianificazione e decisione, e così via. Nel nostro lavoro definiamo una metodologia per assemblare automaticamente questo tipo di applicazioni, facendo uso dei componenti che risultano essere disponibili in un certo ambiente; il nostro procedimento di assemblaggio riesce, tra varie possibili alternative esistenti, a selezionare quella che consente di ottimizzare i consumi energetici. Inoltre, tramite esperimenti, per ora solo di tipo simulativo, abbiamo verificato che questo risparmio energetico non sembra comportare penalizzazioni eccessive di altri parametri di qualità, per esempio la tempestività nel completare le funzioni richieste. Ma questo è un aspetto che stiamo ancora approfondendo nella prosecuzione della nostra ricerca.

 

ECSA 2020: che cos’è?

ECSA 2020 sta per “European Conference on Software Architecture” (ECSA), la cui 14ma edizione si è tenuta a L’Aquila, dal 14 al 18 settembre 2020. Si tratta di una delle principali conferenze europee sull’architettura del software, il cui scopo è fornire a ricercatori, professionisti ed educatori un contesto dove presentare e discutere i risultati e le esperienze più recenti, innovative e significative nel campo della ricerca e della pratica dell’architettura del software.

Il concetto di “architettura” nell’ingegneria del software ha una valenza analoga a quella che ha per esempio nell’ingegneria civile. Quando diciamo che un edificio è stato realizzato in accordo a un certo stile architetturale, vuol dire che riconosciamo la presenza di regole generali che sono state seguite per determinare i suoi volumi, l’organizzazione dei suoi spazi interni, la sua collocazione nello spazio esterno, e così via. È il disegno a grandi linee dell’edificio. Analogamente, nell’ingegneria del software, l’architettura software si occupa della definizione di regole e linee guida da seguire per determinare ad esempio come le funzionalità offerte vengono distribuite tra vari componenti, come questi interagiscono tra loro. Anche in questo caso, l’attenzione è sul disegno complessivo, più che su singoli dettagli realizzativi.

 

Gli autori del paper sono tutti italiani, ma alcuni in università straniere…

Dei quattro autori, due lavorano in Università italiane (a parte me, Raffaela Mirandola è prof. associato al Politecnico di Milano), gli altri due, Mauro Caporuscio e Mirko D’Angelo, in Svezia, presso la Linnaeus University. Come tanti altri validissimi ricercatori italiani, non hanno trovato in Italia lo spazio che meritavano. Per il nostro paese, è sicuramente una perdita, anche pensando all’investimento che è stato fatto nella loro formazione (che è evidentemente apprezzata all’estero). A voler pensare anche in positivo, rappresentano comunque un ponte verso altre culture accademiche. C’è da dire che c’è molto di Tor Vergata in questo gruppo di cui ho il piacere di fare parte: Raffaela Mirandola, prima di trasferirsi a Milano è stata per vari anni ricercatrice a Tor Vergata nel mio stesso dipartimento, e Mirko D’Angelo è un nostro laureato magistrale in Ingegneria Informatica.

Tirocini: RAI WAY cerca ingegneri delle telecomunicazioni, informatici e gestionali

Si desidera offrire due opportunità di tirocinio a giovani laureandi in Ingegneria delle telecomunicazioni/informatica che saranno indirizzati nell’area di Sviluppo e Business di RAI WAY, con i seguenti argomenti di studio:

  • Reti 5G
  • Studio delle architetture di rete 5G (core, RAN) con semplificazione degli elementi di rete periferici basate su soluzioni per Enhanced Mobile BroadBand, Massive Machine-Type Communication (MMTC), Ultra Reliable Low Latency Communication (URLLC).
  • Studio di soluzioni 5G end to end per applicazioni innovative nel mercato dei media con particolare riferimento ai seguenti casi d’uso: Distribuzione contenuti video (4K, VR, AR) ed altre tipologie contenuti (V2X  broadcast service, Public warning alert, Massive software upgrade, ecc..) basate su trasmissioni su rete 5G del tipo Point-to-Multipoint (PTM)

 

  • Architetture di rete e data center basata su Software Defined Network (SDN) e Network Function Virtualization (NFV)
  • Studio dell’applicazione di SDN alle architetture di reti WAN
  • Studio dell’applicazione delle NFV alle architetture delle content delivery network (CDN), delle reti mobili 4G/5G (temi della virtualizzazione delle funzioni di core network, cloud RAN e del network slicing)

 

  • Internet of Things (IoT)
  • Studio delle architetture e dei protocolli di rete Machine-to-Machine (MTM)
  • Studio dei protocolli di comunicazione long range (NB IOT, LoraWan, ecc…) e short range, delle piattaforme e dei sensori IoT

 

Il contratto di stage sarà di tipo curriculare con un rimborso spese di 300 euro/mese. Nel caso di candidature per stage extracurriculare, l’importo sarà di 800 euro mensili.

La durata prevista dello stage è almeno di 6 mesi. La sede di lavoro è in Via Teulada, 66 – 00195 Roma.

L’indirizzo e-mail a cui inviare le candidature è carmen.botti@raiway.it


RAI WAY intende offrire l’opportunità di 1 stage curriculare ad un laureando in Ingegneria Gestionale/Informatica con le seguenti caratteristiche e progetto formativo:

–          1 risorsa presso RAI WAY settore “Digital Trasformation”

Il tirocinante sarà coinvolto in attività di analisi e progettazione su iniziative con caratteristiche di complessità tecnologica, operativa e organizzativa. Le attività saranno volte a intraprendere relazioni con le strutture aziendali di riferimento in ottica di raggiungimento degli obiettivi di business nel rispetto del ruolo, delle competenze e tempistiche progettuali.

Si richiedono pertanto ottime competenze di analisi, di progettazione, tecnologiche.

Requisiti:

  • Laureando Ingegneria Gestionale, Informatica
    • Conoscenze dei principali sistemi operativi
    • Conoscenze dei principali applicativi di Office Automation
    • Conoscenza di Tool di Project Management
    • Conoscenza lingua inglese (livello medio)

 

Capacità richieste:

  • Team Management
  • Team building
  • Issue and risk management
  • Relationship management
  • Project Management
  • Functional analysis and design

Programma attività:

  • Relazionarsi con il cliente interno per la gestione delle attività progettuali in termini di requisiti utente e analisi
  • Relazionarsi con la divisione informatica per le specifiche funzionali e la redazione della progettazione
  • Gestione delle pianificazioni progettuali in termini di avanzamenti issues e risk management
  • Assicurare la realizzazione e condivisione della documentazione di analisi di rischio, analisi funzionale ed analisi tecnica
  • Coinvolgimento e monitoraggio attività delle strutture tecniche

Il contratto di stage sarà di tipo curriculare con un rimborso spese di 300 euro/mese. Nel caso di candidature per stage extracurriculare, l’importo sarà di 800 euro mensili.

La durata prevista dello stage è almeno di 6 mesi. La sede di lavoro è in Via Teulada, 66 – 00195 Roma.

L’indirizzo e-mail a cui inviare le candidature è carmen.botti@raiway.it

 

Ingegneria Tor Vergata a Maker Faire 2018

Dal 12 al 14 ottobre 2018 alla Nuova Fiera di Roma, i 15 progetti di Ingegneria Tor Vergata – tra i 25 presentati dall’università di Roma “Tor Vergata” – hanno animato lo stand di Maker Faire assegnato anche per questa edizione al nostro ateneo.

Vai alla pagina del sito web d’ateneo per l’evento

Guarda il video degli stand di Ingegneria Tor Vergata a Maker Faire 2018

 

Ecco i 15 progetti di Ingegneria Tor Vergata a Maker Faire Roma 2018

 

Titolo Hiteglove-DamBros (Guanto sensorizzato)
Descrizione Un guanto sensorizzato ed una mano meccanica antropoforma per uno strumento che consente di operare a distanza in sicurezza. Chiunque, indossando Hiteglove-DamBros, può agire a distanza, muovendo la mano antropomorfa.
  Cosa fare col guanto sensorizzato: Training per chirurghi in sala operatoria. È possibile u­­­­sare il guanto per operare a distanza. Sensori a pressione per pilotare il braccio robotico
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Giovanni Saggio, Mariachiara Ricci, Vito Errico, Antonio Pallotti, Franco Giannini, Carla Cenci, Mauro D’Ambrosi, Marco D’Ambrosi, Donato D’Ambrosi, Sveva Viesti, Alessandro Pauciulo

 

 

Titolo SIXXI3DLab
Descrizione SIXXI3DLab ospita due unità di ricerca per la stampa 3D di giochi scientifici (SIXXIGames) e modelli strutturali in scala (Scale Masonry Structures). In fiera, SIXXI3DLab presenta laboratori educativi dedicati alla scoperta dei segreti della statica e della costruzione delle strutture “made in Italy”, dalle volte e gli archi del passato, alle cupole di Nervi, ai gusci “senza nome” di Musmeci. Uno spazio speciale sarà dedicato al ponte Morandi a Genova.
  SIXXIGames2.0 sono strutture per imparare a costruire. Le strutture in miniatura sono in vendita. È in vendita anche il ponte di Morandi e i ricavi andranno interamente devoluti al comune di Genova
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica
Autori Tullia Iori & Ilaria Giannetti (SIXXIGames) / Claudio Intrigila, Paolo Bisegna, Nicola Antonio Nodargi (Scale Masonry Structures)

 

 

Titolo New solution for indoor sport training analysis
(Nuova soluzione per l’analisi dell’allenamento sportivo indoor)
Descrizione L’utilizzo di una rete di dispositivi indossabili con sensori inerziali interni consente di raccogliere dati dalla sessione di allenamento quotidiana di diversi atleti, con l’obiettivo di sviluppare algoritmi innovativi per il monitoraggio del carico esterno degli atleti di una squadra sportiva.

Captiks di Ingegneria Elettronica collabora con la squadra di calcio a 5 “Acqua e Sapone” di Chieti che ha raggiunto notevoli risultati a livello nazionale. Captiks studia grazie ai sensori applicabili movitsystem e overtraq i parametri degli atleti in allenamento

Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
 
 
Autori CAPTIKS

 

Titolo FABSPACE 2.0
Descrizione Un progetto europeo per una rete di space-shop dedicati all’innovazione, per chiunque sia interessato a opportunità di business da osservazione della Terra e dati spaziali. Fabspace è a Ingegneria #TorVergata un laboratorio per l’accesso gratuito a dati satellitari e informazioni geo-referenziate, con l’assistenza di tutor specializzati, con software gratuiti e strumenti di elaborazione dati per sviluppare nuove applicazioni digitali.
Dipartimento/Struttura di riferimento Macroarea di Ingegneria – DICII Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica
Autori Earth Observation Laboratory dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, in collaborazione con Lazio Innova (ref. Fabio Del Frate)

 

Titolo Systems and Electronic Technologies for Security, Defence and Intelligence

(Sistemi e tecnologie elettroniche per la sicurezza, la difesa e l’intelligenza)

Descrizione Sicurezza, difesa e intelligence: queste le parole chiave per un nuovo profilo professionale caratterizzato da capacità e competenze innovative.
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Ernesto Limiti, Roberto Mugvero, Valentina Sabato

 

Titolo DEVICE- FREE RF SENSING SYSTEM
Descrizione Un sistema di monitoraggio delle attività umane basato su una metodologia innovativa che analizza il canale di propagazione radio con cammini multipli
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Mauro De Sanctis, Simone Di Domenico, Ernestina Cianca, Tommaso Rossi, Alberto Caponi

 

Titolo Wireless sensors for last meters of Internet of Things In Healthcare and Industry
Descrizione Trasformare oggetti in generatori di dati per mezzo di sensori integrati, senza batteria, adatti alla lettura wireless: questo il cuore del progetto, nell’ambito del quale il team di ricerca del Laboratorio di Elettromagnetismo Pervasivo, in collaborazione con lo spin-off universitario RADIO6ENSE, ha sviluppato un ecosistema completo comprendente sensori epidermici wireless per l’applicazione sulla pelle umana per misurare i parametri biofisici e ripristinare i sensi di tatto perduti e sensori impiantabili per monitorare lo stato di salute di infrastrutture quali Ponti e Gallerie
  Finanziati dalla Regione Lazio i sensori epidermici wireless “Second Skin” si applicano sulla pelle e sulle superfici. E aiutano, con l’applicazione biomedicale, anche a ristabilire il senso del tatto, la cui perdita è stata causata ad esempio da neuropatie.
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ing. Civile ed Inge. Informatica – RADIO6ENSE srl
Autori The Pervasive Electromagnetic Lab & Radio6ense: Gaetano Marrocco, Cecilia Occhiuzzi, Sara Amendola, Simone Nappi, Nicola D’Uva, Carolina Miozzi, Michela Longhi

 

Titolo Captiks-Hiteg-Aeronsimulator
Descrizione L’alleanza di tre partner per valutare il dispendio energetico, gli sforzi meccanici sulle articolazioni del corpo e la loro gamma cruciale di movimenti per determinare la disposizione ottimale del corpo così da valutarne l’affaticamento della parte inferiore per la migliore prestazione di guida: questi gli elementi chiave di Captiks
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Giovanni Saggio, Giovanni Tucci, Carlo Alberto Pinto

 

Titolo SmartHeadwear (Berretto sensoriale)
Descrizione Un copricapo sensoriale che consente alla testa umana di agire come un joystick
  I bambini che hanno visitato lo stand hanno guidato la macchinina telecomandata con il berretto sensorizzato. Grazie ai sensori di movimento, il berretto è utilizzabile dalle persone disabili nella domotica, come joystick o mouse
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Giovanni Saggio, Vito Errico, Mariachiara Ricci, Franco Giannini, Carla Cenci

 

Titolo A Brainterface video game
Descrizione Un videogioco controllato da segnali cerebrali, senza usare nervi e muscoli: è l’idea innovativa di Brainterface
  Il livello di attenzione e concentrazione si può monitorare grazie a BraINterface. E più si è concentrati più il pupazzetto corre. è un dispositivo che utilizza elettrodi che rilevano l’attività elettrica cerebrale. Può essere un utile esercizio per i bambini con problemi di concentrazione. Può aiutare a rendere più efficace la riabilitazione post traumatica. Monitora l’attenzione e aiuta nei casi di epilessia.
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica
Autori Luigi Bianchi, BraINterface LAB

 

Titolo Scuderia Tor Vergata
Descrizione Un’auto da corsa ideata e costruita da studenti. Un team che coinvolge attivamente oltre 70 giovani. Un progetto di due anni, che porterà a un nuovo veicolo, con un nuovo design, per partecipare agli eventi del 2019
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa
Autori Carmanini Fabrizio, Cesari Marco, Dal Borgo Filippo Maria, De Vita Stefano, Festa Alfonso , Frezza Davide, Lamparelli Flavio, Lecce Antonio, Maiorano Giorgio, Pescosolido Lorenzo, Petroni Gabriele, Silicani Francesco, Stirpe Nico

 

Titolo Ultra low power sensor board for wild animal tracking

(Scheda sensore a bassissima potenza per il monitoraggio degli animali selvatici)

Descrizione Un dispositivo per il monitoraggio degli animali selvatici alimentato ad energia solare. Il nodo integra numerosi sensori, un tracker GPS e un modem di comunicazione wireless a lungo raggio.
  60 iguane rosa stanno per portare in giro le nuove schede Wiguana(wireless iguana). Succederà a dicembre 2018 nella riserva del vulcano Wolf nelle isole Galapagos.
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Pierpaolo Loreti, Massimiliano De Luca, Alexandro Catini, Lorenzo Bracciale, Gabriele Gentile, Corrado Di Natale

 

Titolo SoundGlove
Descrizione Un guanto dotato di sensori, capace di suonare come fosse un pianoforte
  Sound glove incorpora sensori di pressione, accelerometri e resistenze variabili. Ed è un progetto di ricerca per la tesi nel master di Ingegneria del Suono
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Fabio Ballanti, Vito Errico, Giovanni Saggio

 

Titolo Innovative Structural Safety Monitoring System

(Innovativo Sistema di monitoraggio della sicurezza strutturale)

Descrizione Un sistema innovativo per il monitoraggio wireless in tempo reale delle sollecitazioni negli edifici, sia esistenti che di nuova costruzione, in modo da registrarne la risposta e valutarne la sicurezza durante il ciclo di vita e in particolare durante terremoti o altre azioni ambientali estreme. Viene data dimostrazione di tale sistema tramite esperimenti dal vivo con l’ausilio di modelli in scala e strutture tensegrity
  Con lo Structural Safety Monitoring System del progetto Moni2BSafe la struttura sa quello che le succede grazie a sensori low-cost. Con una app è possibile avere dati sulla forza di deformazione che agisce sulla struttura e monitorarli in 3D anche sul cellulare.
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica
Autori Donato Abruzzese, Claudio Greco, Gaetano Marrocco, Andrea Micheletti, Alessandro Tiero, Daniele Carnevale, Sara Paluzzi, Emir Boungab, Piera Cammarano, Manuel Cosentino, Riccardo Di Ruzza, Damiano Forconi, Gian Marco Grizzi, Sreymom Vuth.

 

Titolo Sound Engineering
Descrizione I progetti sono dedicati al controllo di strumenti elettronici utilizzando il controller Kinect o utilizzando un guanto elettronico.
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Marco Bertola, Marco Re, Gianluca Susi

 

 

Cerotti 4.0: sulla nostra pelle la realtà aumentata

Dalla misurazione della febbre, alla misurazione della temperatura di ciò che tocchiamo; dall’analisi delle sostanze chimiche intorno a noi fino all’analisi del respiro: il supporto adesivo sulla pelle umana può ospitare antenne e strumenti altamente tecnologici che comunicano in modalità wireless con altra strumentazione avanzata per analizzare l’ambiente circostante, monitorare parametri biologici essenziali e difenderci. Grazie anche al progetto RadioSkin.

Il gruppo di ricerca del prof. Gaetano Marrocco, docente di Tecnologie Elettromagnetiche per Sistemi Wireless, Radio Sistemi Medicali e Progettazione Avanzata di Antenne, nella facoltà di Ingegneria dell’università di Roma “Tor Vergata”, ha sviluppato, anche grazie al progetto RadioSkin, sofisticati strumenti ‘indossabili’ studiati proprio per poter completare con successo l’ “ultimo metro” della Internet of Things soprattutto nei campi della salute, della medicina e della diagnostica.

Sono state progettate e realizzate pellicole adesive ultratecnologiche che incorporano sensori e antenne. Si trasformano esse stesse in strumenti di rilevamento e sono silenti finché non sono vicine allo strumento che permette di leggere i dati rilevabili: accostando loro un lettore, anche integrabile in uno smartphone, questo le alimenta in modalità wireless tramite i propri campi elettromagnetici e legge i dati memorizzati nella loro memoria.

Sono radio-sensori basati sulla tecnologia di Identificazione a Radiofrequenza (RFID): gli stessi patch anti-taccheggio che già troviamo nei libri, nelle etichette dei vestiti come evoluzione dei codici a barre. Ma ora diventano in grado di ‘sentire’ l’ambiente in modo discreto ed economico.

L’ultimo progetto riguarda un cerotto da applicare sotto il naso con cui poter monitorare da remoto la frequenza del respiro e poter vedere quando ad esempio ci troviamo nelle apnee notturne. Questo progetto ha permesso alla dottoranda Maria Cristina Caccami di vincere il premio Best Student Paper alla EUCAP 2017 – European Conference on Antennas and Propagation (Paris).

Secondo il prof Marrocco, che ha fondato lo spin-off RADIO6ENSE (http://www.radio6ense.com), questo è “il primo dispositivo flessibile, bio-compatibile e non invasivo per il monitoraggio wireless del respiro capace di integrare un sensore composto di un nanomateriale, l’ossido di grafene che, come è ben noto, data la sua natura igroscopica, offre vantaggiose capacità di sensing per potenziali applicazioni biomediche”.

 

Un cerotto per il respiro.

Respirare è un atto fisiologico e naturale che compiamo di continuo e che garantisce il necessario apporto di ossigeno per la nostra sopravvivenza. Sebbene la respirazione sia comunemente vista come una semplice funzione autonoma, l’insorgenza di condizioni cliniche e patologiche, spesso a carico del sistema nervoso centrale (SNC), oppure stati di eccitazione eccessiva o stress, come alcuni tipi di attacco di panico, possono causare l’alterazione del fisiologico susseguirsi degli atti respiratori e soprattutto della frequenza.

L’analisi del respiro rappresenta un utile indicatore dello stato di salute di una persona, ricoprendo un ruolo importante nella gestione clinica di malattie responsabili dell’alterazione della dinamica respiratoria. In particolare, il monitoraggio della frequenza e dei pattern respiratori sia nel caso di individui sani o in stato di stress, che nel caso di pazienti affetti da quadri clinici tali da compromettere le capacità funzionali dell’apparato respiratorio, consente non solo l’identificazione e la diagnosi precoce di complessi quadri sindromici come la sindrome ostruttiva delle apnee notturne, l’arresto cardiaco, l’asma o la malattia polmonare ostruttiva cronica, ma anche la caratterizzazione e classificazione di nuovi disordini respiratori.

Inoltre, tecniche di monitoraggio basate sull’identificazione di biomarkers e composti volatili organici nel respiro esalato possono essere considerate un approccio promettente in quanto permettono di monitorare in maniera non invasiva lo stato di infiammazione delle vie aeree o di infezioni, come la polmonite associata a ventilazione (VAP) e il cancro ai polmoni, nonché valutare gli obiettivi delle moderne terapie nei trial clinici.

Le convenzionali metodiche di monitoraggio sono tuttavia costose e non confortevoli in quanto richiedono generalmente l’inserimento di sonde e cannule nasali nonché l’utilizzo di attrezzature ingombranti e scomode come ad esempio strette fasce toraciche all’interno delle quali sono integrati i sensori di respirazione. Inoltre, la presenza dei cavi per permettere la connessione ai sistemi di acquisizione dei dati e la complessa circuiteria rendono difficoltoso l’uso prolungato di tali dispositivi necessario ai fini di un monitoraggio continuo.

I successivi passi della ricerca prevedono l’integrazione del sistema in un comune cerotto nasale anti-russamento e la funzionalizzazione chimica e biologica dell’ossido di grafene attraverso il legame di molecole target alla struttura reticolare del nanomateriale, allo scopo di analizzare la composizione chimica del respiro esalato dall’organismo affiancando esami più tradizionali nell’identificazione di particolari patologie o nella rilevazione di sostanze dopanti.

Un esempio di applicazione è visualizzatile all’indirizzo:

https://www.youtube.com/watch?v=cEbpfayG38c

 

Un cerotto come pelle umana.

Un device tecnologico può aiutare nel caso di poca sensibilità della pelle. La pelle umana è la primaria interfaccia d’interazione bidirezionale dell’uomo con l’ambiente circostante, continuamente campionata dal sistema nervoso centrale che convoglia flussi di dati dall’interno del corpo verso l’ambiente esterno e viceversa.

La pelle include un complesso sistema di sensori in grado di acquisire non solo segnali sulla forma e la consistenza di un oggetto, ma anche di sentire il calore dello stesso e calibrare le modalità della propria interazione con l’ambiente circostante.

In alcuni casi la sensibilità periferica degli arti è però minata da disturbi neurologici (Neuropatia Periferica) causati da danni alle vie nervose responsabili per la ricezione, la trasmissione o l’elaborazione di stimoli esterni quali il tatto ed il calore. Il deterioramento della sensazione del calore ha un rilevante impatto sull’esecuzione delle operazioni più comuni che richiedono di discriminare la temperatura delle cose quotidiane (piatto, ferro da stiro o acqua del bagno). Questa sofferenza funzionale può anche provocare gravi ustioni.

Nell’era dei Dispositivi Wearable, dell’Elettronica Bio-integrata e della Scienza dei Dati, i tempi sono maturi per ipotizzare un’interfaccia elettronica che espanda e/o ripristini le naturali capacità della pelle umana di interagire con il mondo esterno. Tale interfaccia potrebbe acquisire gli stimoli provenienti dal mondo esterno, quantificarli e produrre un supporto informativo di rapida comprensione per l’utente. Avrà la possibilità di stabilire corrette e addirittura nuove interazioni con gli oggetti superando eventuali limitazioni fisiche ma anche espandendo le potenzialità dei normali sensi tramite una ultra-abilità (Ultrability) sensoriale.

Questa dotazione tecnologica deve però essere mininvasiva e non aggiungere complessità funzionale alle normali azioni compiute dalla persona. In altri termini bisogna evitare collegamenti con cavi e realizzazioni che siano percepibili come una dimensione protesica ingombrante e, potenzialmente, discriminante.

È stato messo a punto Il sistema RADIOFingerTip per integrazione sui polpastrelli delle mani (presentato al congresso internazionale IEEE RFID 2017 IEEE Radiofrequency Identification a Phoenix), inizialmente concepito come ausilio per il ripristino della sensibilità periferica in pazienti deafferentati. Questi soggetti, mancando di sensibilità tattile vivono le normali attività quotidiane, quali regolare la temperatura della doccia, toccare inconsapevolmente un oggetto bollente, sfiorarsi la pelle per percepire se si è bagnati o assaggiare una pietanza calda, come situazioni potenzialmente molto pericolose. Questa disabilità può infatti causare ustioni di diverso grado, provocando danni persino irreversibili e comunque notevole disagio sociale.

Il sistema è composto di due moduli progettati per garantire vestibilità, basso impatto estetico e per non essere d’intralcio nei movimenti quotidiani: un piccolo radar indossato a mo’ di braccialetto che interroga un radio sensore privo di batteria, aderente al polpastrello, che a sua volta esegue una rapida misurazione in tempo reale della temperatura dell’oggetto. I primi test hanno dimostrato che è sufficiente appena mezzo secondo contatto per stimare con l’accuratezza di un paio di gradi la temperatura reale dell’oggetto.

In base al valore rilevato, il lettore potrà poi generare uno stimolo acustico o visivo per avvertire l’utente di eventuali pericoli, nonché per fargli comunque percepire la fisicità dell’oggetto. In questo modo i danni associati all’ipoestesia potranno essere radicalmente ridotti con conseguente beneficio per la qualità della vita dell’utente.

Il sistema RadioFingerTip, messo a punto durante la tesi di laurea magistrale in Ingegneria Medica dell’Ing. Veronica de Cecco, nell’ambito del progetto di ricerca RadioSkin finanziato dall’Università di Roma Tor Vergata, è attualmente in fase di perfezionamento e verrà presto dotato di altri sensori per acquisire la pressione del tatto ma anche il pH degli oggetti, producendo così una vera percezione aumentata della realtà.

Il dispositivo potrà essere inoltre utile come ausilio alla diagnostica clinica basata sulla palpazione permettendo infatti di aggiungere alle informazioni tattili soggettive raccolte dal medico una misura oggettiva che quantifichi per esempio la percezione del medico della tensione muscolare del paziente, la presenza di un nodulo ma anche di eseguire una prima analisi chimica dell’essudato.

Un esempio di applicazione è visualizzatile all’indirizzo https://youtu.be/DGUkYqmt-5Q

 

Il cerotto-termometro

Il dispositivo si presenta come un sottile cerotto trasparente, simile a quelli utilizzati per curare le piccole abrasioni dei piedi, resistente all’acqua e traspirante. Nel cerotto è integrata un’antenna e un minuscolo microchip delle dimensioni di pochi millimetri che contiene un codice identificativo, una piccola memoria riscrivibile e un sensore di temperatura capace di rivelare variazioni di un quarto di grado fino a 65°C. Quando il cerotto si trova all’interno di un campo elettromagnetico, l’antenna raccoglie l’energia necessaria ad alimentare il microchip che si accende e, a comando, esegue una lettura di temperatura del corpo che lo ospita e trasmette il dato verso un dispositivo interrogante fino alla distanza di un paio di metri. Quest’ultimo può essere un lettore portatile, grande quanto un portachiavi, oppure un varco simile a quelli che si trovano ormai in molti negozi per il controllo degli oggetti acquistati.

Il cerotto è stato già sperimentato nell’attività sportiva per valutare l’incremento di temperatura durante lo sforzo fisico ed è ora in fase di perfezionamento. La procedura di comunicazione utilizzata è standard ed è la stessa delle nuove etichette elettromagnetiche (chiamate tag RFID) che sono ormai utilizzate nella logistica degli indumenti, libri e farmaci a complemento dei codici a barre. “Sarebbe a questo punto possibile immaginare di equipaggiare i passeggeri negli aeroporti con il sensore epidermico – commenta il prof. Marrocco – e controllare poi la loro temperatura nei vari momenti di transito, per esempio durante gli usuali controlli di sicurezza senza insormontabili cambiamenti alle procedure già in essere. Negli ospedali e nei centri di soccorso da campo, le unità di lettura potrebbero essere installate nelle porte di accesso dei vari locali in modo da monitorare lo stato di salute di medici e infermieri che interagiscono con pazienti già contagiati, individuando ed isolando situazioni critiche che richiedano maggiori approfondimenti”. 

“L’interazione positiva tra elettromagnetismo, scienza dei materiali, informatica, medicina, meccanica ed elettronica, che potremmo definire Elettromagnetismo Pervasivo – commenta il prof. Marrocco nel suo sito http://www.pervasive.ing.uniroma2.it – permette di immaginare e realizzare nuove famiglie di radio dispositivi privi di batteria che potranno sostenere la trasformazione di Internet nella Rete delle Cose (Internet Of Things), dove ogni oggetto fisico, equipaggiato con un’opportuna etichetta elettromagnetica, sarà interconnesso alla rete e interrogabile da remoto. Queste nuove entità, per metà reali e metà digitali, aumenteranno la nostra percezione della realtà, fornendo dati preziosi per il miglioramento della salute dell’uomo, la preservazione dell’ambiente e per un uso più razionale delle risorse energetiche”.