Campus Italia a Ingegneria Tor Vergata

La troupe di Campus Italia, trasmissione di RAI Italia vista via satellite in America, Africa e Asia (e in streaming in Italia), grazie all’ufficio stampa d’ateneo, è stata a Ingegneria Tor Vergata il 17 e 18 dicembre scorsi per realizzare un servizio su alcuni progetti di didattica e ricerca che quest’anno hanno coinvolto innovativamente gli studenti.

In particolare, la giornalista Lucia Tugnoli si è soffermata su tre casi assai interessanti: STILE house, VELOLAB e FLUIDOLAB a cui hanno lavorato gli studenti di ingegneria. Per loro, tre ragazzi sono stati intervistati: Stefania Rossi (STILE house), Federica Sposato (FLUIDOLAB), Francesco Pretagostini (VELOLAB).

STILE house – Senz’altro un progetto di ateneo poiché gli studenti provengono da diversi corsi di studio: ingegneria edile-architettura, ingegneria energetica, ingegneria meccanica, economia. Dalla collaborazione tra Tor Vergata e la West Virginia University è nata STILE – Sustainable Technology Integrated in a Learning Experience, progetto che come suggerisce il nome stesso cerca di combinare aspetti fondamentali per la competizione Solar Decathlon 2015 organizzata dallo US Department of Energy: sostenibilità energetica attraverso soluzioni innovative e un’estetica semplice ma raffinata.
Il concept si basa sulla contrapposizione formale tra i due elementi che compongono la casa: un box abitativo dalla volumetria chiara e una copertura, sviluppata come elaborazione della forma archetipica dell’arco, elemento fondante dell’architettura romana classica.

Trova tutte le info nella pagina web dedicata all’avventura italiana e statunitense di STILE house.

VELOLAB – È un laboratorio multidisciplinare aperto a tutti gli studenti del 3° anno del corso di laurea in Engineering Sciences e ha come scopo la costruzione di una velomobile, l’ottimizzazione delle sue prestazioni e lo sviluppo di un nuovo modello a pedalata assistita.

Una velomobile è un veicolo a pedali adatto a piccoli spostamenti nei grandi centri urbani dove problemi di traffico e inquinamento rendono particolarmente attraenti le alternative di mobilità sostenibile.

Le attività del VELOLAB hanno lo scopo di insegnare agli studenti non solo a confrontarsi con i problemi tipici dell’ingegneria già durante gli studi di primo livello ma anche di incoraggiare il lavoro in team e l’integrazione tra colleghi di studio.

Il progetto è iniziato con l’individuazione di uno spazio adatto alle attività e con la realizzazione dell’officina che avrebbe ospitato la collaborazione della velomobile. Dopo aver acquistato tutti gli utensili necessari (limitatamente a un budget messo loro a disposizione) hanno iniziato la realizzazione della velomobile secondo un progetto open-source che ha richiesto l’acquisto e il reperimento di materiale di commerciale o di parti realizzate ad hoc.

Durante la fase di costruzione gli studenti si sono organizzati in turni in modo da non affollarsi tutti contemporaneamente intorno al prototipo in costruzione e ciò li ha indotti a passarsi le consegne a ogni cambio turno.

Attualmente la velomobile è in fase di completamento e appena ultimata si procederà con la sua strumentazione (sensori di velocità, potenza, cadenza di pedalata, accelerometri, ecc) in modo da poterne valutare le prestazione mediante dati di telemetria su un percorso standard.

La fase successiva prevede l’ottimizzazione aerodinamica, strutturale e ciclistica del veicolo il cui incremento di prestazioni verrà misurato rispetto alla configurazione di base.

Una volta ultimata questa prima fase del progetto si inizierà una seconda fase in cui si produrrà una versione di velomobile a pedalata assistita che consenta spostamenti a medio raggio nella città.

Le attività previste richiedono competenze nella meccanica, nell’energetica e nell’elettronica che sono i principali indirizzi del corso di laurea in Engineering Sciences.

 

FLUIDOLAB – È un laboratorio di ricerca per l’applicazione della biofluidodinamica ai problemi di emodinamica cardiaca. È stato realizzato un duplicatore della circolazione sistemica ossia un apparato sperimentale che permette di replicare in modo controllato e parametrico il flusso nel ventricolo sinistro del cuore e la dinamica delle valvole connesse (mitralica e aortica) insieme all’aorta ascendente e discendente.

Lo scopo è quello di studiare contemporaneamente sia la dinamica del sangue all’interno del ventricolo sinistro e dell’aorta, sia la dinamica delle parte strutturale che determina il moto del sangue. Tutto ciò permette di studiare sia le alterazioni emodinamiche prodotte da patologie come la dilatazione del ventricolo o l’aneurisma aortico sia le performance di protesi valvolari e le alterazioni prodotte rispetto al normale flusso.

L’apparato permette di regolare in modo preciso e indipendente la frequenza cardiaca, la frazione di eiezione del ventricolo, la pressione di funzionamento e la resistenza alla circolazione così da poter studiare in modo completo e parametrico la dinamica del sistema nei vari regimi di funzionamento.

Tra le misure possibili, oltre a quelle di pressione e portata, vengono registrate le deformazioni della struttura e il campo di velocità del sangue all’interno del ventricolo e attraverso le valvole mediante telecamere ad alta velocità e lame di luce laser. Ciò permette di correlare alterazioni morfologiche a problemi funzionali al fine di escogitare strategie per la diagnosi precoce di patologie o procedure di rimedio.

Le attività vengono svolte in collaborazione con il Policlinico Tor Vergata.

 

Sette Green Awards 2015, premiata “Tor Vergata” con il Polo Solare Organico

Ecco la notizia dei Sette Green Awards 2015 ripresa dal Corriere della Sera / Ambiente del 4 dicembre

dal sito d’ateneo rileviamo e  pubblichiamo

Senza titoloL’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” è stata premiata ai “Sette Green Awards”, gli Oscar dell’ambiente delle pagine verdi del magazine “Sette” del Corriere della Sera, per il progetto “CHOSE” – Polo Solare Organico, realizzato in collaborazione con la Regione Lazio.
Il CHOSE, “Centre for Hybrid and Organic Solar Energy”, che ospita oltre 30 ricercatori e circa 1000 m2 di laboratori, è uno dei tre centri di ricerca e sviluppo italiani selezionati dal settimanale “Sette” del Corriere della Sera, dopo un lungo viaggio all’interno dei laboratori di ricerca, delle istituzioni e delle aziende della nostra penisola per raccontare le eccellenze italiane e i loro progetti sul fronte della sostenibilità. Gli altri due centri premiati sono il “PackLAB”, nato della Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università degli Studi di Milano con un progetto sul packaging alimentare e il LabIcab, il Laboratorio di Ingegneria Chimica dell’Ambiente e dei Bioprocessi dell’Università di Verona per il progetto sulla depurazione delle acque reflue.

Il CHOSE nasce nel 2006 dalla collaborazione tra l’Università di Roma “Tor Vergata” e la Regione Lazio ed è uno dei punti di riferimento scientifico per il fotovoltaico di terza generazione e per le nuove applicazioni.

«Il centro di ricerca sviluppa celle solari basate su tecnologie organiche e ibride destinate a produrre energia pulita con un impatto visivo inferiore ai tradizionali pannelli in silicio. – dichiara Aldo di Carlo, condirettore del CHOSE e professore di Optoelettronica e Nanoelettronica all’Università di Roma Tor Vergata” – Grazie al premio dei “Sette Green Awards” CHOSE potrà dotarsi di un sistema di trattamento al plasma che permetterà di migliorare l’interfaccia tra i vari strati che compongono la cella solare con conseguente aumento dell’efficienza e della stabilità».

«L’Oscar per l’ambiente assegnato al CHOSE è un esempio dell’impegno e attenzione di “Tor Vergata” per il tema della sostenibilità, in linea con la “missione” e la “visione” dell’Ateneo a favore dello sviluppo sostenibile che è stata ufficializzata nel corso della cerimonia dell’inaugurazione dell’Anno Accademico. Missione che “Tor Vergata” si impegna a tradurre sul piano della didattica, della ricerca e del rapporto con il territorio», afferma il rettore di Roma “Tor Vergata” Giuseppe Novelli.

I vincitori della quinta edizione dei Sette Green Awards sono stati annunciati, lo scorso 1° dicembre, presso la Triennale di Milano da un giuria, presieduta dal professore di Economia Ambientale all’Università Bocconi Francesco Bertolini, che ha consegnato un riconoscimento di 9.000 euro complessivi che andrà ai tre progetti considerati più meritevoli.

Il CHOSE di “Tor Vergata” si è aggiudicato anche un posto tra le “100 ITALIAN ENERGY STORIES”, il rapporto presentato da Enel e Symbola che raccoglie esperienze eccellenti nella filiera italiana dell’elettricità: dalla generazione alla distribuzione, dalla manutenzione degli impianti per arrivare all’efficienza dei consumi nelle case.

TEO Lab di Tor Vergata con ESA Bic Lazio realizzerà il FabSpace italiano

di Sabina Simeone

romaIl progetto Fab Space 2.0 – capofila l’università francese Toulouse III Paul Sabatier – è stato approvato nell’ambito del programma Horizon 2020: 3.5 milioni di euro per creare in 6 paesi europei fab lab innovativi e soprattutto space-oriented.
Guarda cosa fanno i fab lab
Protagoniste sono le università, in particolare gli atenei di Francia, Italia, Belgio, Germania, Polonia, Grecia. Diverranno – ancora di più – centri per l’innovazione. Secondo i partner del progetto, Fab Space 2.0 concentrerà in un’unica area territoriale di ricerca e innovazione anche gli elementi decisivi per un impatto forte dal punto di vista socio-economico e ambientale: l’innovazione guidata dai dati di geo-informazione, in particolare dai dati ottenuti dalle missioni spaziali di Osservazione della Terra.
Le università devono adottare il nuovo ruolo di co-creatori di innovazione nel contesto della Scienza 2.0. Devono realizzare lo scenario futuro in cui gli open data entrano in gioco in un ambiente creativo: lì, gli sviluppatori che provengono dalla società civile, dall’industria e dalla ricerca accademica, gli amministratori pubblici e territoriali possono incontrarsi, lavorare insieme e co-creare nuovi strumenti e nuovi modelli di business.
Ecco quindi il nuovo tipo di fab lab: i FabSpace. Saranno un punto nodale in cui trovare grandi varietà di dati – tra cui i dati ‘spaziali’ – e strumenti free per il processamento dei dati e il software, il tutto per progettare nuove applicazioni. Una vera innovazione realizzata grazie alla conoscenza dei dati. Il legame tra le università, le industrie, la pubblica amministrazione e la società civile sarà rinforzato da iniziative locali ed europee per lo sviluppo di applicazioni. Si prevede che circa 1500 tra studenti e ricercatori europei utilizzeranno i FabSpace.

In Italia protagonisti sono l’incubatore ESA BIC Lazio e il TEO LAB-Tor Vergata Earth Observation Laboratory.
Il laboratorio dell’università di Roma Tor Vergata, con il coordinamento di Fabio Del Frate del DICII – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica, sarà responsabile della creazione di laboratori reali e virtuali che utilizzeranno le tecnologie web di ultima generazione sia per attività formative che di trasferimento tecnologico nei settori della geoinformazione e dell’Osservazione della Terra, il tutto in stretto collegamento con i progressi della ricerca scientifica.
“Il finanziamento del progetto (356 mila € andranno a Tor Vergata/TEO Lab) – afferma Fabio Del Frate – è motivo di grande soddisfazione perché valorizza le attività della nostra Università e del nostro Dipartimento soprattutto nel settore dell’Osservazione della Terra”. “Al tempo stesso – continua Del Frate – occorrerà il massimo impegno per raggiungere, in collaborazione con le altre organizzazioni, gli obiettivi presentati nella proposta. In particolare, come Università, la capacità di rafforzare significativamente il ruolo di punto di incontro tra formazione, ricerca e trasferimento tecnologico nei settori dell’aerospazio e della geo-informazione, mettendo al centro le nuove generazioni di studenti e le istanze che provengono dalla società civile”.
Il direttore del DICII, prof. Renato Gavasci, si è congratulato con tutto il gruppo di ricerca del TEO Lab, assicurando la presentazione del progetto alla comunità scientifica.

Alcuni link utili
Teo Lab – Tor Vergata Earth Observation Laboratory
Tor Vergata Geoinformation PhD program
ESA BIC Lazio