RASSEGNA STAMPA “Quando il fotovoltaico organico abita l’architettura”

rassegnaPubblichiamo una piccola rassegna stampa (in progress) della notizia QUANDO IL FOTOVOLTAICO ORGANICO ABITA L’ARCHITETTURA

 

le agenzie di stampa

ASKANEWS, Con “la Vie en Rose” fotovoltaico organico sposa l’architettura. Alla Triennale il modulo abitativo che guarda alla sostenibilità – 8 aprile

PRIMAPAGINANEWS, Ingegneria Tor Vergata: quando il fotovoltaico organico abita l’architettura – 4 aprile

 

e alcune newsletter di settore

IMPRESEEDILI, In mostra il progetto «La vie en rose»: i collettori di energia sono racchiusi negli infissi di Secco Sistemi

DESIGNERBLOG, XXI Esposizione Internazionale Triennale Milano 2016: il progetto de La vie en rose di Lazzarini Pickering Architetti

PORTE&FINESTRE, L’abitare contemporaneo in mostra alla XXI Triennale di Milano: il progetto La Vie en rose propone un abitare sostenibile

Quando il fotovoltaico organico abita l’architettura

Inchiostro fotovoltaico nei vetri serigrafati, arredi interni rivestiti di film fotovoltaico, superfici esterne che possono generare energia grazie al fotovoltaico: il progetto “La Vie en Rose” punta alla sostenibilità e all’autosufficienza energetica in un modulo abitativo proposto alla XXI Triennale di Milano.

 

La vie en rose (2)C’è del fotovoltaico organico ne “la Vie En Rose”, il progetto di architettura dello studio romano LPA, esposto nella mostra “Stanze. Altre filosofie dell’abitare” curata da Beppe Finessi, al Salone del Mobile, nell’ambito della XXI Triennale di Milano, visitabile dal 2 aprile al 12 settembre 2016.
E CHOSE – Center for Hybrid and Organic Solar Energy, il Polo per il Solare Organico creato dalla Regione Lazio nel 2006 in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Ingegneria Elettronica, ha fornito il fotovoltaico organico e il know-how tecnico e scientifico.
“Lo Studio LPA ha mostrato di comprendere le enormi potenzialità delle tecnologie fotovoltaiche innovative sviluppate dal CHOSE – commenta Andrea Reale, dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Roma Tor Vergata – L’Università si è messa in gioco confrontandosi attraverso CHOSE con il mondo del design architettonico, per mostrare come la ricerca applicata possa trovare quei punti di contatto con la società, secondo le linee guida del cosiddetto Terzo Settore dell’Università, dopo la didattica e la ricerca”.

 

Il fotovoltaico organico
pannello 2Il progetto “la Vie en Rose“ propone il tema della sostenibilità e interpreta le possibilità tecniche e progettuali del fotovoltaico Dye Sensitized Solar Cell (DSSC), un sistema ibrido organico-inorganico di celle fotoelettrochimiche di terza generazione. Sono celle fotovoltaiche sensibilizzate a colorante, che si ispirano al processo di fotosintesi clorofilliana delle piante dove una serie di reazioni chimiche avvengono nelle foglie grazie all’assorbimento della radiazione solare da parte delle molecole coloranti (clorofilla) e alla trasformazione della luce in nutrimento per le piante stesse.

“La tecnologia DSC è stata portata da CHOSE al livello di linea pilota industriale con il Consorzio università-industria Dyepower- continua ancora Andrea Reale – Il fotovoltaico di terza generazione (dopo il Silicio cristallino ed il FV a film sottile) presenta elementi di innovazione enormi, sia per la possibilità di adottare metodologie di produzione tipiche dell’industria tipografica, sia per gli usi in contesti a elevato valore aggiunto (BIPV, indoor, serre, portable electronics, etc)”.

La cella fotovoltaica organica utilizza una miscela di materiali in cui un pigmento assorbe la radiazione solare e gli altri componenti estraggono la carica per produrre elettricità. Il cosiddetto Dye Sensitized Solar Cell è stato messo a punto nel 1991 al Politecnico di Losanna dal professor Michael Grätzel utilizzando un pigmento fotosensibile di sintesi chimica. È anche possibile ottenere pigmenti dai mirtilli, la antocianina, e altri pigmenti sono stati creati successivamente dalle bucce delle melanzane, arance rosse, spinaci e anche alghe.

20160318_182216A Roma il Polo per il Solare Organico (CHOSE – Center for Hybrid and Organic Solar Energy) è stato creato dalla Regione Lazio nel 2006 in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata. Questo centro di eccellenza porta avanti ricerche sul Dye Sensitized Solar Cell e sistemi simili per aumentare l’efficienza, la stabilità e la durata dei pannelli oltre ai possibili processi di industrializzazione. Il prototipo in mostra è stato realizzato dal consorzio università-industria Dyepower cui partecipa CHOSE.

Il sistema può essere stampato o serigrafato su superfici tipo vetro, plastica o metallo, sia piane che curve, sia rigide che flessibili. Il sistema funziona con efficienza indipendentemente dall’orientamento solare e dalle condizioni meteorologiche, in spazi interni e perfino con la luce artificiale. Il basso costo dei materiali, l’ecosostenibilità attraverso il totale riciclo degli elementi, e la facile applicazione lo rendono il sistema ideale per il progetto di cellula abitativa di Lazzarini Pickering.

La vie en rose (14)Le pellicole fotovoltaiche sono state applicate alle lamelle delle veneziane della serra solare esterna e su tutte le superfici interne della cellula e sui pannelli di facciata. Pannelli autopulenti in vetro serigrafato combinati con le veneziane delle serre solari creano un’architettura scintillante. Un complesso abitativo, ispirato dai sistemi biomimetici di fotosintesi artificiale, in continua trasformazione architettonica, spaziale, funzionale ed energetica.

 

Il progetto LA VIE EN ROSE
Gli architetti Claudio Lazzarini e Carl Pickering, di LPA, studio LazzariniPickeringArchitetti, descrivono così il progetto: “Lastre di vetro dal rosa al rosso Bordeaux definiscono le pareti di una cellula abitativa minima che indaga le potenzialità architettoniche, tecniche, estetiche ed etiche delle nuove tecnologie del fotovoltaico organico.
Superfici serigrafate con un inchiostro fotovoltaico rosso scuro producono energia se esposte a sorgenti di luce diretta, indiretta o artificiale innescando un loop virtuoso tra consumo e produzione energetica.
Trentatré metri quadri di interno e dodici di loggia/serra accolgono tutte le funzioni abitative di una coppia che dal contemporaneo guarda al futuro portando con sé elementi di memoria.
Una pianta centrale, protetta da una volta, è racchiusa da un perimetro di spazi serventi e pannelli fotovoltaici che aprendosi a seconda delle esigenze modificano lo spazio come quinte teatrali.
Gli arredi si fondono con gli infissi, gli infissi diventano arredi, tutto si trasforma.
La loggia/serra, spazio di mediazione tra interno ed esterno, governa la climatizzazione e la produzione energetica e ospita piante e funzioni di vita domestica.
Le cellule abitative duplicandosi e aggregandosi generano architetture e paesaggi in continua trasformazione che aspirano a una autosufficienza energetica”.

Repubblica.it, ““Engineering Playground”, un nuovo modo di fare ingegneria”

da repubblica.it/repubblica-motori

Dal 21 marzo al 25 aprile i visitatori di The Art of the Brick, la mostra delle opere in Lego del celebre artista americano Nathan Sawaya, in corso allo Spazio Eventi Set a Roma, potranno vedere contemporaneamente (e con un solo biglietto) grazie alla DA VINCI Grandi Eventi, anche l’esposizione “Engineering Playground”, curata da Marco Evangelos Biancolini, docente di Tecnica delle Costruzioni Meccaniche, e Pier Paolo Valentini, docente di Prototipazione Virtuale, Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa “Mario Lucertini” dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. leggi il resto su repubblica.it

Notizie IN-C@MPUS, “ISAe IEC, novità negli standard per le imprese produttive”

da Notizie IN-C@MPUS, e-magazine dell’Università di Roma Tor Vergata

Nei giorni 15-18 marzo si è svolto a “Tor Vergata”, Ingegneria, l’International Workshop: ISA 95 & IEC 62264  per la definizione di ISA-95 ed IEC-62264, importanti standard relativi ai processi industriali mondiali di produzione. leggi il resto su Notizie IN-C@MPUS

SMART MANUFACTURING: Lo sviluppo degli standard a Tor Vergata

SMART MANIFACTURING gruppo standard“Gli standard sono la Lingua Franca che fa parlare le imprese”, così Don Clark ha aperto la sessione pubblica a Ingegneria Tor Vergata a conclusione l’International Workshop: ISA 95 & IEC 62264, il convegno organizzato dal prof. Massimiliano Schiraldi (15-18 marzo), per la definizione di ISA-95 e IEC-62264, importanti standard relativi ai processi industriali mondiali di produzione.

Il gruppo di lavoro, che per la prima volta si è riunito in un’università italiana e ha scelto Ingegneria Tor Vergata per il suo meeting, comprende esperti da tutto il mondo, appartenenti a diverse primarie aziende multinazionali, associazioni industriali e organizzazioni di normazione, tra cui l’international Organization for Standardization (ISO), la International Society for Automation (ISA), la International Electrotechnical Commission (IEC), l’American National Standard Institute (ANSI), la Manufacturing Enterprise Solutions Association (MESA).

In particolare, lo standard ISA-95 comprende modelli di riferimento per lo scambio delle informazioni aziendali necessarie al controllo di attività connesse con i processi produttivi industriali ed è collegato a due importanti novità in via di ultimazione in questo periodo: il modello di maturità per le attività manifatturiere e il nuovo standard ISO 22400 per la misura delle prestazioni delle attività di Operations Management.

Tali novità costituiscono potenzialmente un fondamentale aiuto per le imprese produttive, in tutti i settori e a livello internazionale, per effettuare una autovalutazione del proprio livello di efficienza e guidare le attività di miglioramento; inoltre, è ragionevole immaginare che a breve ogni sistema informativo a supporto della produzione dovrà rispettare tali standard per la raccolta, comunicazione e analisi delle informazioni. “L’influenza che la formalizzazione di tali norme potrebbe avere sui processi aziendali è enorme – ha commentato il prof. Schiraldi – gli standard che vengono qui definiti tracciano le linee evolutive dei sistemi software per il controllo dei sistemi di produzione per i prossimi vent’anni”.

International_Electrotechnical_Commission_Logo.svgL’ultimo giorno, il 18 marzo, al termine del convegno è stata organizzata una sessione pubblica: Don Clark e Dennis Brandl hanno presentato una panoramica dello standard in via di definizione e le novità ad esso collegate, il grande impatto che queste innovazioni genereranno in ambito aziendale e quali opportunità di ricerca e sviluppo potranno aprirsi sui temi affini.

Don Clark è Vice President Global Application Consulting alla Schneider Electric nonchè uno dei principali esperti americani sui sistemi di produzione flessibili.  Dennis Brandl è Membro del Board di MESA , Chairman per la ISA SP88 Batch System control standard  nonché del gruppo di lavoro congiunto ISO-IEC su Enterprise/Control Integration .