La fase finale del Solar Decathlon 2015 è solo questione di STILE

di Sabina Simeone @sabinasimeone

SOLAR DECATHLON 2015 è finita: vince Stevens

20 ottobre 2015

I ragazzi italiani di STILE e i prof. Stefano Cordiner e Vincenzo Mulone

Si è conclusa con la premiazione del contest Engineering domenica 18 ottobre l’ultima fase di Solar Decathlon 2015: tra tutte le 14 case in gara ha totalizzato il punteggio maggiore SURE HOUSE dello Stevens Institute of Technology, New Jersey, USA.

SCORE FINALE

I progetti infatti hanno gareggiato per dieci – decathlon – aspetti che i giudici hanno vagliato. La votazione e/o la misura di ciascun aspetto ha portato al punteggio totale.

  • appeal di mercato
  • ingegnerizzazione
  • piano di comunicazione
  • costo complessivo
  • comfort termico
  • presenza di elettrodomestici
  • comodità d’uso
  • possibilità di alloggiare e alimentare un’autovettura elettrica
  • bilancio energetico

score stileSTILE il progetto di West Virginia University e Università di Roma Tor Vergata è arrivata al 12 posto, totalizzando 732.362 punti in totale. Ecco la tabella dei risultati per la valutazione di STILE:

Un dodicesimo posto assai combattuto, con il contest della spendibilità sul mercato piuttosto penalizzante.
Va detto tuttavia che nella votazione popolare Solar Decathlon 2015 FAN FAVORITE  STILE ha sbaragliato gli altri concorrenti, sovrastando tutti con 150.403 voti!

FAN FAVORITE

Che ne pensano i protagonisti? Ricordiamoli. Sono Stefania Rossi (team leader), Giovanni Consiglio,
 Andrea Di Nezio,
 Elisa Roncaccia,
 Flavio Martella, 
Damiano Raparelli,
 Tiziana Costanzo, Ambra Guglietti,
 Marco Napolitano, Pierfrancesco Italia.

“In ogni caso, siamo arrivati 12esimi nella classifica finale – sottolineano i ragazzi – ma va anche detto che eravamo l’unico team composto e guidato interamente da soli studenti”. “Siamo risultati primi nel contest del Commuting (guidare la macchina elettrica caricata dall’energia prodotta dalla casa). Domani (lunedì 19, ndr) vengono chiuse le votazioni del Fan Favourite e giudicando il numero dei nostri like… abbiamo vinto!”

STEFANIA ROSSI
È incredibile pensare che è giunta la fine di questo fantastico progetto iniziato più di 2 anni fa, quando ancora ingenui, ma con tanta voglia di fare ed apprendere disegnavamo i primi schizzi del nostro arco. Oggi siamo qui, in California, dove possiamo vedere dal vivo il nostro piccolo gioiellino, che non è più su un pezzo di carta ma è diventato realtà; e la più grande soddisfazione è data dal sapere che è stato realizzato da noi, con le nostre mani, il nostro sudore e la nostra grinta. Non è stato facile, siamo arrivati a luglio in West Virginia senza alcuna esperienza nel campo della costruzione, ma giorno dopo giorno con la nostra immensa voglia di imparare e con l’obbiettivo comune e l’ambizione di voler vedere la nostra casa realizzata abbiamo imparato ad utilizzare nuovi attrezzi, applicare nuovi metodi costruttivi e trovare da soli le soluzioni quando ci si presentavano davanti problemi.

Le poche ore di sonno, il non aver tempo di svago, la stanchezza fisica ed emotiva sono stati messi da parte nel momento in cui la casa è stata completata, lasciando posto a tanta felicità e soddisfazione… ce l’abbiamo fatta!

Penso che non ci sia definizione migliore per questa avventura che quella suggerita dall’acronimo del nome della nostra casa, ovvero, una “Learning Experience”, esperienza non solo lavorativa e professionale ma anche di collaborazione, umana e personale.

AMBRA GUGLIETTI
La definirei un’esperienza molto intensa, sia dal punto di vista professionale che personale. La costruzione in competizione ci ha messo a dura prova, ma la soddisfazione di vedere la casa finita dopo soli 9 giorni ha ripagato tutto il sonno perso e la fatica!

<in aggiornamento, con i nuovi commenti…>


#STILEhouse supera 100mila Like!

inhabitat.com14 ottobre 2015

La votazione online organizzata dall’US Department of Energy sembra andare a gonfie vele: STILE supera quota 100mila preferenze! Si può votare fino al 18 ottobre.

Il weblog Inhabitat.com, che si occupa di ambiente e architettura, pubblica una magnifica galleria di immagini di STILE con interni ed esterni, completamente finita. E i visitatori non si sono fatti attendere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Solar Decathlon 2015: la vera sfida è iniziata. Anche con il televoto

9 ottobre 2015

 

low IMAG0516

La casa è costruita. STILEhouse è in piedi con il suo arco elegante, nell’Orange County Great Park, Irvine, California, sede della competizione Solar Decathlon 2015 indetta dallo US Department of Energy.

E le 14 case eco-sostenibili costruite dagli studenti delle università statunitensi – dell’Università di Roma Tor Vergata, che partecipa in team con la West Virginia University – costituiscono un villaggio green e altamente tecnologico.

Il team di STILE
Un selfie con alcuni ragazi del team di STILE

STILE, la casa che unisce importante tecnologia ingegneristica con il plus del design italiano, adotta soluzioni strategiche per rispondere ai requisiti imposti dal dipartimento statunitense. STILE come le altre case in gara sarà giudicata sotto 10 aspetti.

È veramente un decathlon:

CQu9_ypUwAAuVBE.jpg_large

  • architettura,
  • appeal di mercato,
  • ingegnerizzazione,
  • piano di comunicazione,
  • costo complessivo,
  • comfort termico,
  • presenza di elettrodomestici,
  • comodità d’uso,
  • possibilità di alloggiare e alimentare un’autovettura elettrica,
  • bilancio energetico.

A giudicare è un’équipe formata da professionisti, tecnici e scienziati che dall’8 al 18 ottobre studia e misura le prestazioni delle case costruite in termini di vivibilità, accessibilità ed efficienza.

Il Solar Decathlon Village è inoltre aperto al pubblico e le previsioni di affluenza sono rosee: nell’edizione del 2013, secondo gli organizzatori, ci sono stati oltre 60mila visitatori.low IMAG0520

Ecco come arrivare all’Orange County Great Park.

Così, al Lotto 206, STILE accoglie gli ospiti.

E sul web, STILE aspetta i nostri voti!

 

 


Messa la casa in valigia, si parte (e si arriva)

28 settembre 2015

C’è voluta quasi una settimana per preparare le valigie. O meglio per impacchettare la casa STILE e spedirla dalla West Virginia fino in California, Irvine, Orange County, sede della Solar Decathlon 2015, su trasporto gommato.

20150923221058 (3) 20150923221058 20150923221058 (5) 1500x1125 750x562

“Il pre-assemblaggio qui è completo, tranne alcune finiture del core su cui stiamo ancora lavorando. Sabato 19 abbiamo iniziato a smontare, e grazie all’intelligente modularità della casa questa operazione è stata abbastanza veloce!
 Ora stiamo organizzando tutto il materiale, posizionandolo in un preciso ordine sopra le basi dei container che mercoledì 23 verranno caricate sui trucks e spedite in California!
 Noi ragazzi partiamo da qui il 26”: il diario di bordo di Stefania Rossi, student lead della squadra italiana è parla chiaro. Guarda la fasi del montaggio qui e qui.

Il 23 al tramonto tutto era sul camion in partenza, destinazione California.
E dopo tre giorni anche i ragazzi erano sull’aereo. Fino ad arrivare alla West Coast, pronti per il nuovo lavoro!

la squadra in partenza la squadra in californiail percorso


 

La costruzione di STILE è in progress

7 settembre 2015 IMAG0286 low

A Morgantown, West Virginia (USA), la squadra dei 30 ragazzi di #STILEhouse provenienti da West Virginia University e dall’Università di Roma Tor Vergata è all’opera: si tratta di costruire ora la maggior parte della casa, tranne le grandi vetrate – “verranno i tecnici di askeen ad aiutarci in California” hanno detto i ragazzi, facendo riferimento a uno degli sponsor del progetto -, gli arredi e le finiture, il deck e i pannelli di rivestimento esterno – di quest’untimi due se ne assemblerà solo una piccola parte per fare una prova – prima di trasferirsi in California il 27 settembre per partecipare alla competizione Solar Decathlon 2015.

Dall’8 al 18 ottobre, avrà luogo infatti la finale tra le 17 squadre delle varie università degli Stati Uniti che partecipano alla questa gara di Decathlon ‘solare’ dedicato a progetti di case pensate – e realmente costruite – per funzionare grazie all’energia pulita del Sole. Una sfida verde quindi, legata però anche all’innovazione e al design.

Le case saranno giudicate sotto 10 aspetti: gareggeranno per l’architettura, l’appeal di mercato, l’ingegnerizzazione, il piano di comunicazione, il costo complessivo, il comfort termico, la presenza di elettrodomestici, la comodità d’uso, la possibilità di alloggiare e alimentare un’autovettura elettrica, il bilancio energetico.

In questi giorni i ragazzi stanno costruendo le parti principali della casa tecnologica: “In California avremo solo 8 giorni e mezzo per assemblare la casa quindi il pre-assemblaggio è fondamentale – spiega Stefania Rossi, team leader dei ragazzi italiani – Qui vengono costruite soprattutto le parti che rimangono intatte, come per esempio tutta la struttura del core, che arriverà in California già pronta, e i grandi elementi della casa soprattutto quelli da cui dipendono le misure di altri componenti, come per esempio i moduli del tetto”. “L’intelligente e studiata modularità della casa ci permetterà di assemblare di nuovo tutto molto velocemente – afferma la studentessa – Inoltre verranno anche fatti alcuni test per verificare il funzionamento di alcuni impianti”.

Quindi STILE, la casa innovativa che unisce design italiano e appalachiano, verrà trasportata in California con 4 trucks per il trasporto di container, sui quali vengono agganciate le basi dei container che fungono da sottostruttura del box-casa. Dopo un viaggio di qualche giorno, tutto arriverà nella Orange County Great Park in Irvine, California, in vista della competizione finale, dove sarà realizzato il montaggio definitivo.

Il team di STILE chiede aiuto a tutti e con il crowfounding possiamo aiutarli!

IMG-20150918-WA0002

 

Ma entriamo più nel dettaglio delle caratteristiche di STILE.

Unità abitativa

Superficie: 74 mq (parte abitativa) + 6 mq (sala macchine)=80 mq

Il box abitativo è diviso in due parti distinte e ben specializzate. Lungo il lato nord, in cui l’esposizione richiede maggiore chiusura rispetto agli altri lati per isolare ed evitare dispersioni termiche, si è operato collocando una parete pressoché piena, al di là della quale sono posti tutti gli ambienti più funzionali e specializzati della casa; bagno, cucina, camera da letto e sala impianti sono tutti raggruppati in un sotto-volume compatto.

La restante parte consiste in un unico ambiente destinato a ingresso, zona pranzo e area relax: tutto ciò, infatti, risulta unito in un solo grande openspace circondato nella sua interezza da ampie pareti vetrate. (Pareti est e ovest scorrevoli, sud fisse)

Materiali Vetro finestre:
Triplo vetro con argon
Superficie totale di circa 45mq

Isolante pareti:
Recycled denim ins (R = 3.6-4 per inch) [indumenti di jeans riciclati]
Polyiso foam board (R=6.4 per inch) e Fiberglass ecotouch (R=30) nel soffitto (isolante a base di fibre di vetro)

Struttura portante:
acciaio

Pavimentazioni
legno sia per interno che per esterno

 

Caratteristiche tecniche e soluzioni adottate

Arco “tecnologico”
Vi alloggiano i 36 pannelli solari da 280W Mono sufficienti a produrre 10 KW e che quindi soddisfano il fabbisogno energetico della casa e i brise soleil per favorire l’ombreggiamento della casa aumentandone l’efficienza energetica dell’intera casa e del camino solare. L’arco sovrasta la casa e va a formare un piccolo patio antistante il soggiorno sul quale la presenza di copertura superiore produce effetti di ombreggiatura e riparo.

Camino solare
Il camino solare è un elemento della casa che permette di implementare un semplice sistema di ventilazione naturale. Attraverso le bocchette poste nella parte bassa della casa, in corrispondenza della sala/open space nelle pareti est e ovest, e in corrispondenza della camera da letto nella parete nord, l’aria fresca fa il suo ingresso nella casa. Il camino è stato posto in modo da ricevere i raggi solari durante la giornata e in tal modo è in grado di riscaldarsi e assorbire calore, grazie al materiale ad alta capacità termica di cui è fatto internamente.

Riscaldandosi, il camino è in grado di attivare un flusso d’aria calda che dal basso viene tirata verso l’alto, essendo meno densa e quindi più leggera; allo stesso tempo l’aria fredda tende a scendere in quanto più densa. Con tale differenza di densità si crea una convezione naturale e si riesce a raffrescare naturalmente la casa.

Per una migliore integrazione tra arco e camino è stato pensato di inserire il camino all’interno del solaio della casa, sviluppandolo esternamente con un elemento a forma di tronco di cono con copertura in materiale trasparente, in modo da ottenere un doppio beneficio: lo sviluppo in altezza aiuta il tiraggio del camino, mentre la trasparenza permette il passaggio dei raggi solari che illuminano naturalmente la sala.

La sezione del camino utilizzata è di 0.43mq quella di ingresso dell’aria e di 0.33mq quella di uscita, quindi ha una forma troncopiramidale, con un’altezza di 0.62m.

Green wall
Situato a nord per aumentare l’isolamento e quindi diminuire le dispersioni energetiche e migliorare, grazie al beneficio delle piante, il microclima circostante.

Sistema di ventilazione
Il sistema di ventilazione della casa è costituito da ventilazione naturale e ventilazione meccanica (HVAC) integrate in un sistema di hybrid ventilation control, cioè un sistema che permette automaticamente in base alle condizioni termiche interne ed esterne di stabilire quale delle due ventilazioni attivare e risparmiare così energia.

Ad esempio, se fuori l’aria è fresca e dentro si è accumulato calore durante il giorno, è meglio attivare il camino solare, aprire le bocchette far entrare l’aria fresca e far uscire dal camino quella calda. Ma se fuori fa caldo è meglio attivare la ventilazione meccanica e quindi i condizionatori.

 

Ecco una breve gallery delle prime fasi della costruzione di STILE a Morgantown.


La fase finale del Solar Decathlon 2015 è solo questione di STILE

STILE

3 agosto 2015

I protagonisti
L’università di Roma Tor Vergata partecipa al Solar Decathlon 2015 assieme alla West Virginia University – USA.
La competizione, proposta per la prima volta nel 2002 dal Dipartimento di Energia degli Stati Uniti, accoglie tutti i team universitari che, provenienti da tutto il mondo, vogliono cimentarsi nella progettazione di una casa tecnologica, efficiente e autosufficiente, in cui la massimizzazione delle prestazioni energetiche si raggiunga mediante l’utilizzo dell’energia solare. Dall’applicazione e lo studio di nuove tecnologie nascono quindi idee progettuali che divengono impulso per lo sviluppo del futuro.

Ecco le regole del SOLAR DECATHLON

STILE Kick-Off Day, il 29 luglio 2015, West Virginia University, Morgantown – USA. A sx il coordinatore del progetto prof. Stefano Cordiner e Sharrafti Kuzmar, la team leader degli studenti americani; primo da destra, l’Attaché Scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Washington dott. Giulio Busulini; seconda da dx, Stefania Rossi, team leader degli studenti italiani; al centro prof. E. Gordon Gee, president of West Virginia University, e il preside di WVU College of Engineering and Mineral Resources, prof. Eugene V. Cilento

Cosa costruiscono:
Dalla collaborazione tra le due università è nata STILE, progetto che come suggerisce il nome stesso cerca di combinare aspetti fondamentali per la competizione Solar Decathlon: sostenibilità energetica attraverso soluzioni innovative e un’estetica semplice ma raffinata.
Il concept si basa sulla contrapposizione formale tra i due elementi che compongono la casa: un box abitativo dalla volumetria chiara e una copertura, sviluppata come elaborazione della forma archetipica dell’arco, elemento fondante dell’architettura romana classica.

Guarda il video di STILE

Chi sono i protagonisti italiani:

Gli studenti
Stefania Rossi (team leader degli studenti di Roma Tor Vergata)
Team Ing. Edile-Architettura: Giovanni Consiglio, Andrea Di Nezio, Nico Agnoli, Iacopo Carinci, Elisa Roncaccia, Flavio Martella, Damiano Raparelli, Tiziana Costanzo
Team Ing. Energetica: Ambra Guglietti, Alessandro Zonfrilli, Lucrezia Alfonsi, Simone Pretolani, Marco Napolitano, Dario Atzori.
Economia e managment: Francesco Silicani, Daniele Lanza, Giorgio Milita, Pierfrancesco Italia

I professori coinvolti:
Stefano Cordiner, coordinatore
Vincenzo Mulone, student advisor, impianti e ventilazione
Cristina Cornaro, fisica tecnica ambientale ed energetica
Luigi Ramazzotti, composizione e parte progettuale
Zila Rinaldi, parte strutturale

La fase 2 del progetto, ovvero riuscire ad arrivare in finale, si è concretizzata: 10 studenti del team italiano sono volati il 15 luglio scorso a Morgantown, sede della West Virginia University – USA.

STILE CAKEE il 29 luglio c’è stata la celebrazione del Project Kick-Off: insomma, qui si va in finale!

 

La costruzione
Con il Kick-off si comincia la prima costruzione della casa negli USA. In aprile 2015 è cominciata la costruzione in Italia e infine a settembre, il 27, ci sarà la costruzione in California., nella Orange County. La competizione finale sarà dall’8 al 18 ottobre 2015.

Dicono i protagonisti

Stefania Rossi: il 15 luglio siamo volati a Morgantown! Sono 10 gli italiani che fanno parte della squadra che monterà la casa in California: Stefania Rossi, Giovanni Consiglio,
 Andrea Di Nezio,
 Elisa Roncaccia,
 Flavio Martella, 
Damiano Raparelli,
 Tiziana Costanzo, Ambra Guglietti,
 Marco Napolitano, Pierfrancesco Italia. Gli altri membri del team sono i 20 studenti della West Virginia University.
Prima, abbiamo lavorato duramente e anche per cercare gli sponsor: il 14 aprile abbiamo anche partecipato al Forum Università-lavoro organizzato da Alitur dove ci è stata concessa una postazione per pubblicizzare il progetto.
Vorrei sottolineare l’importanza di questa esperienza per noi studenti. È fantastico lavorare in un gruppo formato da vari team, ognuno dei quali è specializzato in un differente campo. Abbiamo la grande opportunità di collaborare con i colleghi americani, che con una cultura e una formazione diversa dalla nostra, più pratica, hanno un modo diverso di lavorare e vedere le cose. Confrontarsi, vedere le cose da nuovi punti di vista e mettersi alla prova: è un’esperienza che ci permette di imparare e crescere, lavorando insieme e preparandoci al mondo del lavoro. Questo è reso possibile anche dall’opportunità di lavorare a stretto contatto con le aziende sponsor.

Ramazzotti: ritengo l’esperienza svolta dagli studenti, nel partecipare al Solar Decathlon US 2015, estremamente positiva. Le ragioni sono queste: si tratta di un percorso didattico che esce dagli schemi tradizionali dell’apprendimento, caratteristici di un corso di Composizione architettonica. Tutto il procedimento è risultato altamente sperimentale, portando in primo piano e valorizzando le responsabilità individuali e di gruppo nell’impostazione e nello sviluppo di una idea di architettura semplice, ma fortemente connotata. Gli studenti sono notevolmente maturati in questi due anni, facendosi promotori di numerosi contatti con il mondo della produzione, utili e necessari ai fini della concreta realizzabilità del loro prototipo. Inoltre sottolineo positivamente il buon livello di interazione con le altre componenti specialistiche dell’ingegneria che il Solar Decathlon richiede e che hanno comportato una continua e costruttiva dialettica tra i vari gruppi di lavoro, sia italiani che americani. Si tratta di un complesso ed eterogeneo programma che va risolto sul piano della forma, del linguaggio, dello spazio. È questo il senso più profondo dell’esercizio svolto dagli studenti; i quali, pur indirizzati e guidati, hanno saputo dare una risposta matura e convincente sul terreno dell’architettura.

Cordiner: Due aspetti da sottolineare: la grande autonomia dei ragazzi e l’interdisciplinarità. I ragazzi dovevano sviluppare l’idea da soli. E così è stato. E questo può considerarsi senz’altro un progetto di ateneo dal momento che gli studenti provengono da diversi corsi di studio: ingegneria edile-architettura, ingegneria energetica, ingegneria meccanica, economia. La ricaduta sul loro progetto formativo è notevole: hanno impegnato molto tempo su una attività che li farà crescere sia professionalmente che dal punto di vista umano.
Un progetto che è davvero hands-on: un folto gruppo di studenti molto motivati che ha affrontato con proprietà un progetto completo in tutte le fasi, dall’idea alla realizzazione. In molti casi con un attività il cui contenuto formativo è stato riconosciuto con crediti da maturare per la tesi. Ci si augura che nella nuova struttura di raccordo possa essere più facile parlare di progetti formativi interdisciplinari.
L’unico aspetto negativo del progetto è stato il poco turn-over tra gli studenti. Chi arrivava cioè al termine degli studi non ha lasciato il progetto. Ma questo forse dimostra il grande attaccamento dei ragazzi a questa idea…
Importante è stato anche il loro intervento nel fund raising: sono stati reperiti sponsor che hanno aiutato nella costruzione della grande vetrata della casa. Un elemento importante: una vetrata senza spigoli che fosse montabile dagli studenti stessi! La casa poi doveva rispondere alle restrittive normative sui terremoti in West Virginia e in California…
Certo, noi puntiamo a fare una ottima gara ma il vincente potrebbe comunque dar luogo a uno spin-off!
Circa due anni fa il nostro ateneo ha partecipato a una precedente edizione di Solar Decathlon. Questa volta, come la scorsa, siamo stati selezionati per arrivare alla seconda fase. Successivamente alla gara, abbiamo sottoposto il progetto alla National Science Foundation USA e lo abbiamo fatto utilizzando la casa come elemento essenziale per l’educazione avanzata, il learning by experience, utilizzando la casa come laboratorio didattico. Un elemento essenziale, da riproporre anche da noi.

Mulone: STILE è un esempio decisamente attraente di progettazione integrata. Ma non si tratta di bellezza fine a se stessa: il design di STILE è anche efficiente.
L’arco multifunzionale è lo stilema principale del progetto: oltre ad essere un elemento architettonico immediatamente riconoscibile, ha funzione di supporto per i pannelli fotovoltaici ed è il motore fondamentale del camino solare, consentendo di instaurare un meccanismo di ventilazione passiva all’interno della casa per ridurre considerevolmente i consumi energetici in alcuni periodi della giornata.
Oltre ai fondamentali aspetti tecnici già richiamati, tengo a sottolineare come gli studenti, in ogni momento del progetto, non si siano mai persi d’animo, e come i diversi approcci alla progettazione (più pratico quello degli studenti americani, più teorico quello degli studenti italiani), siano risultati alla fine efficacemente complementari.
Queste sono a mio parere le caratteristiche vincenti del progetto STILE: auguriamo al team un grande in bocca al lupo!

Info sulla gara: http://www.solardecathlon.gov/

Start Cup Lazio 2015

L’incubatore d’imprese Spin Over, unitamente alle altre strutture di terza missione dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, è tra i promotori di Start Cup Lazio 2015, la competizione tra idee innovative, provenienti prevalentemente dalla ricerca accademica, che abbiano una ricaduta sul mercato. L’iniziativa è organizzata nell’ambito del Premio Nazionale per l’innovazione-PNI 2015, promosso da “PNIcube” (Associazione Italiana degli Incubatori Universitari e delle Business Plan Competition).

I settori d’intervento riguardano quattro categorie:

  • Life Sciences (prodotti e/o servizi innovativi per migliorare la salute delle persone);
  • ICT (prodotti e/o servizi innovativi nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e dei nuovi media: e-commerce, social media, mobile, gaming, ecc.);
  • Cleantech & Energy (prodotti e/o servizi innovativi orientati al miglioramento della sostenibilità ambientale, tramite il miglioramento della produzione agricola, la salvaguardia dell’ambiente, la gestione dell’energia);
  • Industrial (prodotti e/o servizi innovativi per la produzione industriale che non ricadono nelle categorie precedenti, innovativi dal punto di vista della tecnologia o del mercato).

L’iniziativa si articola in due fasi.

Nella prima, grazie ad un team di esperti provenienti dal mondo accademico, imprenditoriale e finanziario, i candidati toccheranno con mano se la propria idea è veramente innovativa e proponibile sul mercato.
Le idee di impresa valide riceveranno in premio, oltre all’assistenza nella stesura del business plan, un periodo di tempo dedicato ad attività di affiancamento e tutoraggio, finalizzate all’autoimprenditorialità e al consolidamento dell’impresa, all’interno di una delle sedi del circuito distribuito degli incubatori, delle aree di lavoro collaborativo e fab lab della regione Lazio.

Nella seconda fase, i migliori 3 business plan, delle idee di impresa, riceveranno premi in denaro e l’accesso di diritto al PNI.

C’è tempo per candidarsi fino al 15 settembre 2015.

 

Segreteria Organizzativa Start Cup Lazio: info@parcoscientifico.eu Tel. 06 7259 4917/4068

Borse di studio per Giovani Innovatori

Bando per 10 borse di studio “Orio Carlini” per giovani innovatori.
Domande entro il 14 settembre 2015

Opportunità per giovani laureati sui temi delle tecnologie innovative e delle infrastrutture digitali messe a disposizione dal GARR grazie a 10 borse di studio intitolate al prof. Orio Carlini, che è stato uno dei padri fondatori della rete GARR. Le borse avranno la durata di 12 mesi e sono dedicate a giovani laureati magistrali (nati a partire dal 1 gennaio 1985) per attività da svolgere presso la sede di Roma del GARR o enti ed istituzioni scientifiche, culturali ed accademiche connesse al GARR.

Le proposte di attività dovranno essere incentrate sull’applicazione di tecnologie innovative per lo sviluppo delle infrastrutture digitali e dei loro servizi in contesti multidisciplinari.

Ai fini della valutazione delle candidature verranno considerati elementi premianti l’originalità, l’innovazione e l’applicabilità a breve termine degli argomenti proposti.
L’importo di ciascuna borsa di studio è di euro 19.000,00 lordi. Le borse non sono cumulabili con altre borse di studio, né con assegni o sovvenzioni di analoga natura e la loro fruizione è incompatibile con la frequenza di corsi di dottorato di ricerca universitari con assegni. Le borse non possono essere cumulate neppure con stipendi o retribuzioni di qualsiasi natura, derivanti da rapporti di impiego pubblico o privato, salvo i casi previsti dalle vigenti disposizioni legislative.

Il bando completo e le modalità di invio della domanda di partecipazione sono disponibili nella pagina web dedicata:
http://www.garr.it/a/formazione/borse-di-studio

Requisiti richiesti:
• data di nascita uguale o successiva al 1 gennaio 1985
• possesso del titolo di laurea magistrale, laurea specialistica o laurea a ciclo unico, conseguito presso Università o Istituti di istruzione universitaria italiani o dell’Unione Europea, o presso Università o Istituti universitari non appartenenti all’Unione Europea, purché il titolo sia stato riconosciuto o reso equipollente da Università o Istituto di istruzione universitaria italiano o dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
• buona conoscenza della lingua inglese parlata e scritta.

La scadenza per l’invio delle domande è il 14 settembre 2015

Per maggiori informazioni:
sito web: www.garr.it/formazione
e-mail: borsedistudio@garr.it
telefono: 06-4962.2000

Campus Bio-Medico cerca neo-laureato/a in Ingegneria Informatica

riceviamo e volentieri pubblichiamo

L’Università Campus Bio-Medico di Roma cerca un/una brillante Neolaureato/a con formazione informatica e/o ingegneristica da inserire presso l’Ufficio Trattamento Dati dell’Area Sistemi Informativi.
Il candidato ideale possiede conoscenze di base sulla firma digitale e sulle tecnologie di firma emergenti, sui processi di conservazione sostitutiva dei documenti, dematerializzazione e digitalizzazione (tecnologia e normativa) oltre ad una buona conoscenza della vigente normativa sulla tutela dei dati personali (legge sulla Privacy).
Preferibilmente ha già effettuato brevi esperienze di lavoro ed ha interesse a sviluppare la propria attività nel settore della Sicurezza Informatica.
Il contratto offerto è inizialmente un tempo determinato di 12 mesi rinnovabile.
Inviare CV a selezione@unicampus.it specificando nell’oggetto il Rif. “Ufficio Trattamento Dati”.

Bando Ricerca Regione Lazio: a Tor Vergata su 3 progetti vincenti, 2 sono di Ingegneria

di Sabina Simeone @sabinasimeone

Conferenza di premiazione Bando Ricerca della regione Lazio. Al centro il presidente Nicola Zingaretti. Sulla dx, in platea il rettore Giuseppe Novelli
Conferenza di premiazione Bando Ricerca della Regione Lazio. Al centro il presidente Nicola Zingaretti. Sulla destra, in platea, il rettore Giuseppe Novelli

Sono due i progetti della Macroarea di Ingegneria a Tor Vergata ad aver vinto il bando “Ricerca” della Regione Lazio, nella sezione dedicata a Dipartimenti, Istituti e Strutture di ricerca delle Università statali. Questa sezione ha distribuito tra i 32 progetti vincitori circa 6 milioni di euro.  La premiazione si è tenuta il 21 luglio alla presenza del presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, e del vicepresidente e assessore alla ricerca, Massimiliano Smeriglio. Da bando, le attività di ricerca dureranno 2 anni e il finanziamento potrà servire per acquistare importanti strumentazioni e macchinari per i laboratori e per attivare nuovi contratti di lavoro per giovani ricercatori. “Entro dicembre 2015 vogliamo far uscire un nuovo bando per la ricerca per circa 10 milioni di euro – ha assicurato Smeriglio – Aspettiamo le vostre idee: inviatecele entro il 1 ottobre a lazioperlaricerca@regione.lazio.it” . Le linee guida del nuovo bando  di ricerca saranno on line entro il 31 luglio su www.regione.lazio.it/ricerca

I due progetti di Ingegneria – sui 3 vinti da Tor Vergata (il terzo viene da Fisica) – sono stati presentati dalla dr. Francesca Casini (ricercatrice dal 2014 in Italia, grazie al Programma per Giovani Ricercatori -Rita Levi Montalcini) – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica – e dal prof. Vincenzo Tagliaferri – Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa “Mario Lucertini”.

Ecco, in breve, i progetti vincitori.

FROZEN
Si chiama FROZEN, il progetto presentato dal responsabile scientifico Francesca Casini con la prof. Giulia Viggiani che studia la tecnica del congelamento artificiale del terreno con azoto o ‘salamoia’ come supporto temporaneo nelle operazioni di scavo. Da segnalare che questa tecnica è attualmente utilizzata a Roma per gli scavi nel tratto ‘San Giovanni’ di raccordo Metro A e C.
La prima applicazione in Italia della tecnica del congelamento artificiale dei terreni risale al 1937, per il recupero dell’Ara Pacis Augustae a Roma: il congelamento permise il recupero di parti del monumento inglobate in un terreno argilloso parecchi metri sotto la falda e interagenti con le fondazioni del Palazzo Almagià.  Dopo di allora, in Italia ci sono state numerose applicazioni del procedimento; fra le più recenti, gli interventi per lo scavo di alcune stazioni (Toledo e Municipio) della Linea 1 della Metropolitana di Napoli e dei cunicoli di collegamento tra un pozzo di ventilazione, ubicato tra le stazioni Conca d’Oro e Libia, e le due gallerie di linea della Linea B1 della Metropolitana di Roma.  In genere, si ricorre al congelamento artificiale dei terreni come intervento di consolidamento di terreni a permeabilità medio-alta quando lo scavo avviene sotto elevati battenti idraulici, per aumentare le caratteristiche di resistenza e rigidezza dei terreni e ridurne la permeabilità, limitando così fenomeni di instabilità.
La crescente consapevolezza dei meriti del congelamento artificiale dei terreni per il sostegno temporaneo di scavi in condizioni difficili con minimo impatto ambientale è comunque strettamente legata al progresso nella comprensione del comportamento termo-meccanico dei terreni congelati.
A conoscenza dei proponenti, l’unica attrezzatura per prove su terreni artificialmente congelati presente in Italia è quella sviluppata da Tecno-In (NA) nell’ambito delle attività collegate alla costruzione della Linea 1 della Metropolitana di Napoli.  Invece, in altre regioni d’Europa e del mondo, dove il congelamento del terreno avviene naturalmente su base stagionale, con effetti avversi sulla prestazione delle opere, e segnatamente sul comportamento e la durabilità delle pavimentazioni stradali, è più frequente reperire attrezzatura sperimentale per la caratterizzazione meccanica dei terreni congelati, anche in laboratori commerciali.
Il principale obiettivo tecnico del progetto di ricerca è quello di sviluppare un’apparecchiatura per eseguire prove termo-meccaniche su terreni artificialmente congelati e scongelati, che superi alcuni evidenti limiti di quella attualmente esistente in Italia.
Al termine di questa fase, identificati i materiali e i componenti più adatti per operare nell’intervallo di temperature obiettivo (T = -30°÷25°C), si procederà alla loro acquisizione e alle modifiche meccaniche necessarie, prima di procedere all’assemblaggio del prototipo nel Laboratorio di Strutture e Prove materiali (LAST) di Tor Vergata.  Al termine del progetto, nella fase di messa a punto, si eseguiranno prove su campioni prelevati dal sottosuolo del centro storico di Roma, dove sono previsti interventi di congelamento artificiale dei terreni per la realizzazione delle opere della nuova Linea C.
Il progetto serve anche l’obiettivo di ampliare le capacità sperimentali del laboratorio geotecnico inserito nel LAST di Roma Tor Vergata. In un momento di scarsità di risorse finanziarie dedicate alla ricerca di base, appare infatti velleitario volere inseguire laboratori geotecnici di altri atenei della città di Roma di più antica istituzione o anche laboratori commerciali nell’ampliamento quantitativo di attrezzature convenzionali che l’Università di Roma Tor Vergata non avrebbe la capacità di gestire come fonte di attività regolari di sperimentazione per conto terzi.  Appare invece più promettente percorrere la strada dello sviluppo di poche attrezzature ad elevato contenuto di innovazione, dove l’Università può giocare un ruolo importante per il trasferimento tecnologico verso il tessuto produttivo regionale.
Il terzo obiettivo del progetto è quello di sviluppare linee guida per la redazione dei capitolati per le prove di caratterizzazione termo-meccanica dei terreni artificialmente congelati e per l’esecuzione delle prove con modalità riproducibili e verificabili. In parallelo con la redazione di linee guida adeguate al contesto nazionale, si intende promuovere una piccola attività di formazione e aggiornamento del personale tecnico (tecnici di laboratorio geotecnici, ingegneri e direttori dei lavori di scavi) mediante l’organizzazione di un seminario e di qualche giornata di istruzione permanente, per la quale si sta cercando di ottenere il patrocinio di associazioni come l’Associazione Geotecnica Italiana (AGI) e l’Associazione dei  Laboratori Geotecnici Italiani (ALGI).

L.I.R.A.LABORATORIO INTEGRATO E REMOTO PER IL SETTORE AEROSPAZIALE: STUDIO, PROGETTAZIONE E GESTIONE DI PRODOTTI E PROCESSI INNOVATIVI AD ELEVATE PRESTAZIONI
Secondo il prof Vincenzo Tagliaferri, responsabile scientifico del progetto LIRA, la forte presenza regionale delle industrie aerospaziali rende fondamentale la realizzazione di un laboratorio permanente, integrato e remoto per lo studio, la progettazione, la prototipazione e la gestione di prodotti e processi innovativi a elevate prestazioni. Il laboratorio permetterà di integrare e porre a sistema le conoscenze trasversali di ricerca scientifica e di ricerca industriale presenti nei gruppi di ricerca del Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa (DII) di Tor Vergata che operano nell’ambito dell’ingegneria e delle scienze e che vantano un’ampia e qualificata collaborazione con imprese nazionali e internazionali.
Con il progetto saranno integrate, inoltre, le competenze tecniche, le attrezzature HW/SW e di E.learning già disponibili nel DII con l’obiettivo di implementare e sperimentare con le imprese una nuova metodologia di collaborazione da remoto per le attività di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico su prodotti e processi fortemente avanzati.
Le attività si divideranno in quattro obiettivi che riguarderanno lo studio del modello di integrazione e gestione, il laboratorio fisico, il laboratorio remoto, la diffusione dei risultati. Le verifiche dei risultati di progetto, realizzate anche con l’ausilio di dimostratori fisici, riguarderanno sia gli aspetti della accessibilità delle conoscenze e delle attrezzature del LIRA alle industrie, sia i risultati delle attività di promozione del LIRA. Il LIRA diventerà un utile strumento per la formazione dei giovani ingegneri e lo sviluppo delle attività di ricerca nell’ambito del Dottorato in Ingegneria per la Progettazione e Produzione Industriale.