di Sabina Simeone @sabinasimeone
I ragazzi del progetto WAKEMAKE, autori la scorsa primavera di un workshop omonimo, appuntamento di progettazione e realizzazione di arredi esterni per gli spazi verdi della Macroarea di Ingegneria, hanno partecipato al concorso RI.U.SO 04 edizione, nella sezione dedicata alle università, organizzato al SAIE di Bologna, arrivando fino alle selezioni finali.
Su oltre 1000 progetti che gli organizzatori affermano di aver ricevuto, il team di WAKEMAKE si è utilmente piazzato tra gli ultimi 12 finalisti.
Pur non avendo vinto il concorso, il progetto WAKEMAKE si riafferma rivoluzionario: nato grazie a Sonia Luisi, Filippo Lorenzi, Iacopo Carinici e Federico Giunta, studenti di Ingegneria edile-architettura, che lo hanno ideato e dettagliatamente creato – grazie anche al contributo dell’ateneo per le iniziative culturali studentesche – oltre ad aver arredato una parte del verde della Macroarea, l’idea si è fatta valere in una competizione nazionale.
La giuria è arrivata a 12 +12 finalisti (nelle sezioni A e B, ovvero “Architetti e Ingegneri” e “Università, Enti, Fondazioni e Associazioni”, in cui quest’ultima non necessita dell’iscrizione a un Ordine professionale ed è quindi perfetta per gli studenti universitari) e WAKEMAKE si è piazzata bene tra i 12 finalisti della sua categoria. Ecco i progetti finalisti!
Il concorso è stato promosso da CNAPPC, insieme a SAIE Smart House, e in collaborazione con L’Architetto, Point Zero, Divisare – by Europaconcorsi, Aster, Edilio. Secondo gli organizzatori, in questa quarta edizione sono oltre 1200 i progetti che complessivamente hanno partecipato ai bandi di selezione del Premio RI.U.SO “confermando una elevata qualità nel campo della rigenerazione urbana e della riqualificazione energetica, nelle tematiche legate alle nuove forme dell’abitare e in quelle più generali che riguardano il rapporto tra architettura e sviluppo sostenibile”. Il Premio rientra nelle iniziative del Consiglio Nazionale degli Architetti volte a sensibilizzare istituzioni e amministratori sulla necessità di avviare processi di rinnovamento e di messa in sicurezza dei manufatti urbani e quindi di procedere verso la definizione di un vero e proprio Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile.